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Breve storia triste sui #referundum inutili


Senza scomodare i nostri cari Padri Costituenti, tanto conosciamo tutti la differenza tra le principali tipologie d referendum, cioè quello “consultivo” e quello “abrogativo”, ricordiamo che tale strumento, anzi l’esito referendario, rappresenta (cito da Wikipedia come un Di Maio qualsiasi) una “fonte del diritto primaria”, cioè “un atto e ogni fatto a cui un ordinamento giuridico… riconosce la capacità di far sorgere, modificare o estinguere delle norme giuridiche”. Chiaro?
Bene, il popolo #sovrano viene chiamato ad esprimersi in forma diretta e senza mediazioni! Ricordo grandi battaglie politiche e di civiltà culminate con la vittoria referendaria, cito a memoria quelle sull’#aborto (’81) e quello sul #divorzio (’74), roba di 35/40 fa anni certo, ma che ha rivoluzionato la vita di milioni di cittadini, poi però poco altro.
Bene, proviamo a ricordare alcuni referendum NON consultivi, quindi vincolanti per i legislatori, che invece sono stati traditi o stravolti con altri interventi “tecnici”, alla faccia della Democrazia diretta:
Abrogazione del ministero
dell’Agricoltura, mai sparito ma trasformato con un cambio di nome in ministero delle risorse agricole e oggi addirittura ministero politiche agricole alimentari forestali e, da poco, anche Turismo, grazie ai legastellati di Conte. Pensate se non l’avessero abrogato…
Abrogazione finanziamento pubblico, gli italiani dissero “basta soldi ai partiti”  e i partiti obbedirono trasformando la norma in “rimborsi elettorali”. Geniale, bisogna ammetterlo. I soliti radicali riprovarono a cancellare quella genialata partitocratica (come direbbe Giacinto Pannella detto Marco, ndr) nel 2000 ma la consultazione non raggiunse il quorum.
Privatizzazione Rai, per togliere il servizio pubblico ai partiti, si diceva. Infatti oggi, come fecero tutti gli altri prima di loro, #M5s e Lega si spartiscono le tre Reti… 
Acqua bene comune, tecnicamente abolizione tariffazione adeguata alla remunerazione del capitale investito, per capirci, gli italiani decisero di facilitare il passaggio dalle società a quelle pubbliche per abbassare le tariffe. Bene, oggi l’acqua costa di più…
Mi fermo qui, ma potrei citare, tra i tanti, anche il No schiacciante al nucleare ribadito dagli italiani in due, dico 2, referendum, che ha portarono a una legislazione che, grazie a sofisticati artifici tecnico-giuridici, ancora consentirebbe di rimetterci mano (vedrete che prima o poi…)
Concludo: questi erano REFERENDUM TRADITI DAL LEGISLATORE che avrebbe dovuto semplicemente e OBBLIGATORIAMENTE dovuto accogliere la volontà popolare, e ancora me venite a parla’ de un cavolo de referendum sull’Atac che è SOLO CONSULTIVO e non costringe NESSUNO, dico NESSUNO, né a prendere una decisione né AD ASCOLTARVI, una consultazione che ha lo stesso valore di un parere espresso al bar o su un facebook. Statece, è così, lo dice la Legge (non obbliga nessuno), lo dice la Storia (non rispettano gli esiti di quelli che invece OBBLIGANO), lo dice il buonsenso.
Ps
Due esempi recentissimi di referendum consultivi inutili su temi molto più importanti: autonomia di Veneto e Lombardia (iniziativa di matrice leghista), con Zaia “vincente” che annunciava il rientro in regione dei 9/10 delle tasse versate allo Stato centrale! Risultato pratico? Zero, zero, quel referendum CONSULTIVO non contava niente allora e non conta niente nemmeno oggi che comanda la Lega. ZERO!

Massimo rispetto per chi ha votato, ma non rompete le palle a chi non l’ha fatto.

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