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Breve storia triste sui #referundum inutili


Senza scomodare i nostri cari Padri Costituenti, tanto conosciamo tutti la differenza tra le principali tipologie d referendum, cioè quello “consultivo” e quello “abrogativo”, ricordiamo che tale strumento, anzi l’esito referendario, rappresenta (cito da Wikipedia come un Di Maio qualsiasi) una “fonte del diritto primaria”, cioè “un atto e ogni fatto a cui un ordinamento giuridico… riconosce la capacità di far sorgere, modificare o estinguere delle norme giuridiche”. Chiaro?
Bene, il popolo #sovrano viene chiamato ad esprimersi in forma diretta e senza mediazioni! Ricordo grandi battaglie politiche e di civiltà culminate con la vittoria referendaria, cito a memoria quelle sull’#aborto (’81) e quello sul #divorzio (’74), roba di 35/40 fa anni certo, ma che ha rivoluzionato la vita di milioni di cittadini, poi però poco altro.
Bene, proviamo a ricordare alcuni referendum NON consultivi, quindi vincolanti per i legislatori, che invece sono stati traditi o stravolti con altri interventi “tecnici”, alla faccia della Democrazia diretta:
Abrogazione del ministero

1915: La Prima Strage #Mondiale

Vincemmo è una parola grossa, direi che "pareggiammo" intervenendo a conflitto iniziato tradendo gli alleati dell'epoca (Triplice Alleanza, ndr) e rischiando la disfatta nonostante la forte superiorità numerica (ricordate Caporetto?). Se nel conflitto non fossero intervenute grandi potenze mondiali a indebolire il nemico (vedi #USA nel 1917) non avremmo mai vinto, anzi pareggiato, a Vittorio Veneto.
Tornando alla sorellina italica Giorgina Littorina, non ci difendemmo da nessuno, gli invasori furono gli italiani che attaccarono gli austroungarici, non viceversa.
"Non passa lo straniero", famosa strofa della canzone del #Piave, descrive il radunarsi dei primi soldati italiani sul Piave il 24 Maggio prima di attaccare, è solo una strofa retorica (tanto cara ai patrioti).
In quella sporca guerra