Ho
cominciato ad amare er poro Umberto Eco sin dai tempi della "Bustina
Di Minerva", rubrica personale del nostro semiologo-scrittore
relegata sapientemente nell'ultima pagina dell'Espresso allo scopo di
infondere dignità e
autorevolezza a una pubblicazione spesso povera di idee e di contenuti.
Ricordo con affetto di devotissimo lettore er poro Umbeto Eco pennellare
sapientemente e con inarrivabile capacità evocativa la forza
dell'eresia e della feroce repressione cattolica romana nella sua
opera "Il Nome Della Rosa". Sono ancora affascinato dalla
sua visione di un nuovo mondo che cambia prospettiva storica e
geografica sfidando le leggi del tempo e dello spazio così
mirabilmente illustrata nel romanzo "L'Isola del Giorno Prima"
e con la stessa forza narrante mi ha rapito