Cittadini
modello tutti d'un pezzo, pulitori di scritte sui muri delle vie dello
shopping, paladini del decoro urbano, sacerdoti del cassonetto intonso,
depositari della legalità e della morale, indefessi depositari della italica
tradizione nata con Romolo, sempre pronti a
essere "je suis" per qualsiasi cosa attiri loro simpatia e consenso
sui social. Cattolici più o meno praticanti, orgogliosi indossatori di
crocefissi forgiati in nobili metalli, rispettosi dell'iconografia sacra e
delle feste comandate... ma se due bambine e una ragazza muoiono bruciate in un
camper fermo in un parcheggio non provano nessuna pietà o sincero
dispiacere. Quando in una faida tra mafiosi muore un bambino, a nessuno viene
in mente di dire oscenità tipo "è figlio di mafiosi assassini, poteva
succedere", tutti si indignano e gareggiano in solidarietà, si organizzano
veglie e fiaccolate nel quartiere, si sommerge di fiori il luogo del delitto. Ma
per le tre sorelle di Centocelle no, loro non sono vittime, sono soltanto ROM, e
allora i meno peggio tra i membri di questa pletora di cittadini modello tentano
di articolare un pensiero che abbia una lontana parvenza di (residua) umanità