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Fosse Ardeatine

                                                                    La vita di 10 italiani per ogni tedesco ucciso?

FALSO, non è mai esistita questa legge di guerra, e tantomeno era una consuetudine. Nella Roma consegnata dai fascisti ai nazisti invasori, loro alleati, c’erano da mesi e ogni giorno azioni partigiane con attentati e sabotaggi contro i tedeschi, e mai ci fu una rappresaglia del tipo "10 italiani per ogni tedesco": arresti, torture, fucilazioni sommarie, ma mai una rappresaglia di quel tipo.
Kappler dirà che “c’erano cadaveri di tedeschi nel Tevere ogni giorno”, il Generale Kesserling, comandante delle truppe tedesche dopo il 1943, durante il processo che lo portò alla condanna a morte disse che in “nessun’altra capitale europea la resistenza della cittadinanza era così forte come a Roma”.
I nazisti chiesero agli attentatori di costituirsi per scongiurare la rappresaglia?
FALSO, la menzogna fu raccontata postuma dai fascisti per mettere in cattiva luce i partigiani, lo stesso Kesserling disse (sempre al suo processo, ndr) che nessuno aveva mai pensato a tale scambio, e tale affermazione fu poi confermata da Kappler e da Priebke.
L'attacco al "Battaglione Bozen" (150 soldati dai 27 ai 46 anni) avviene alle 16.00 del 23 Marzo, dopo poche ore gli alti ufficiali tedeschi parlano al telefono con Hitler: il furher è fuori di sé, esplode in un violento attacco di rabbia (testimoni confermeranno di averlo visto raramente così irritato) e ordina una rappresaglia: fucilare 50 italiani per ogni soldato tedesco ucciso (32), esecuzioni da effettuarsi entro 24 ore e nel massimo della segretezza per evitare certe e pericolose insurrezioni di piazza. Attenzione a questo punto, cioè alla segretezza della rappresaglia, nessuno sa quello che sta succedendo (ed è successo) al di fuori dei nazisti. Gli alti ufficiali da Roma cercano di calmare Hitler, gli dicono che una rappresaglia di quel genere non si poteva "nascondere" e che avrebbe sicuramente scatenato una rivolta. Lo "convincono" a ridimensionare la rappresaglia: gli italiani da fucilare saranno 320, cioè 10 per ogni vittima tedesca (diventeranno 330 per la morte di un ferito grave durante la notte). Alle 12.00 del 24 marzo, cioè dopo appena 20 ore dall’attentato, cominciano a partire per le Fosse Ardeatine i primi camion con i “condannati a morte” prelevati da Regina Coeli e dalla famigerata caserma delle SS di Via Tasso. Sono state fatte delle liste