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Di Maio è quel bambino antipatico che se non avevi la merenda lui ti mostrava avidamente la sua e non te ne dava nemmeno un pezzettino perché "mamma non vuole", e se proprio riuscivi, minacciandolo, a fartene dare un po', lui ti porgeva il panino stringendolo come un fabbro stringerebbe il suo martello. Di Maio è quello che portava il pallone ai giardinetti e se ne andava stizzito quando perdeva, rancoroso per essere stato scelto per ultimo al momento di formare le squadre. Di Maio è quello che per farsi vedere "attento", durante le lezioni ripeteva a pappagallo le ultime parole pronunciate dalla maestra. Di Maio era quello