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Il perfido Di Maio


Di Maio è quel bambino che all'asilo ti spezzava la punta delle matite colorate e poi non ti prestava il temperino, così era l'unico ad averle in perfetto stato.
Di Maio è quel bambino antipatico che se non avevi la merenda lui ti mostrava avidamente la sua e non te ne dava nemmeno un pezzettino perché "mamma non vuole", e se proprio riuscivi, minacciandolo, a fartene dare un po', lui ti porgeva il panino stringendolo come un fabbro stringerebbe il suo martello. Di Maio è quello che portava il pallone ai giardinetti e se ne andava stizzito quando perdeva, rancoroso per essere stato scelto per ultimo al momento di formare le squadre. Di Maio è quello che per farsi vedere "attento", durante le lezioni ripeteva a pappagallo le ultime parole pronunciate dalla maestra. Di Maio era quello
che ti chiedeva continuamente le cose e quando la maestra lo richiamava al silenzio ti indicava indignato e con tono accusatorio dicendo "ma è lui che mi chiama". Di Maio è quello che non invitavi mai a giocare a Subbuteo perché ti rompeva tutte le basette dei calciatori. Di Maio è quello che alle feste delke medie rimaneva sempre con la scopa in mano. Di Maio è quello che per non farti copiare metteva la mano a barriera per impedirti di sbirciare. Di Maio è quello che millantava di avere il cugino ricco con la macchinona, cintura nera 9° Dan di Karate, laureato (a 21 anni) e residente a Monte Carlo in un attico sopra la curva del Tabaccaio. Di Maio è quello che quando giocava a calcetto (perché mancava il decimo e non sapevi più chi chiamare) ti faceva perdere e poi si faceva la doccia con le mutande.
Di Maio è quello che...poi è cresciuto e oggi ce la sta facendo pagare.
Per vendetta.
#Dimaio #Karate


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