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C'è Ius Soli e Ius Soli...




Prendete un calciatore straniero adulto, magari sudamericano, possibilmente brasiliano con la pelle nera come quella degli schiavi che abitarono la sua terra, accertatevi che non sappia un cazzo dell'#Italia e che non conosca nemmeno una parola della nostra lingua, chiedetegli ragguagli sul Manzoni e provate a non sorridere quando probabilmente vi risponderà: "è un grosso bovino della pampa argentina". Fatto? Bene.
Adesso trovategli un parente italico alla lontana, va bene anche uno zio ex gerarca fascista o un bisnonno monarchico, inoltrate la richiesta di cittadinanza agli uffici competenti e... come per magia, otterrete subito un passaporto italiano con annessi tricolore, inno, e tutte le retoriche del caso per farlo sentire un perfetto italiano! Nessuno dubiterà, nessuno

Violenza sessuale e coercizione: tacete

Secondo la maggior parte dei maschietti, ed ahimè, anche secondo tante donne tutte di un pezzo, vale la tesi secondo la quale "se non c'è violenza fisica/coercizione allora non c'è violenza/coercizione in senso lato e quindi (ancora più ahimè) il rapporto sessuale deve essere considerato come consenziente. Vi faccio un esempio per provare a spiegare che si può esercitare una forma di violenza anche brutale pur senza esercitare un vero e proprio contatto fisico: questo avviene se tra due o più soggetti di qualsivoglia natura sussistono dei rapporti basati sullo squilibrio dei poteri. Prendete la mafia, il reato di associazione mafiosa

Quelli che... rispettano le #donne

Quelli che... "però ma hai visto come andava vestita in giro, se l'è proprio cercata"...
Quelli che... "certo che ha fatto carriera, chissà a quanti l'avra data"...
Quelli che... al primo diverbio con una donna "zoccolatroiaputtana"
Quelli che... "adesso non puoi abortire, potevi starci attenta prima!"
Quelli che... "si è scopato un sacco di donne, è un mito. Quella ha avuto diversi uomini, sta zoccolatroiaputtana"
Quelli che... "una manata sul culo non è una molestia sessuale" 
Quelli che... "o sei mia o di nessun altro"
Quelli che... "il #femminicidio non esiste"

Nemmeno figlie di un Dio Minore

Cittadini modello tutti d'un pezzo, pulitori di scritte sui muri delle vie dello shopping, paladini del decoro urbano, sacerdoti del cassonetto intonso, depositari della legalità e della morale, indefessi depositari della italica tradizione nata con  Romolo, sempre pronti a essere "je suis" per qualsiasi cosa attiri loro simpatia e consenso sui social. Cattolici più o meno praticanti, orgogliosi indossatori di crocefissi forgiati in nobili metalli, rispettosi dell'iconografia sacra e delle feste comandate... ma se due bambine e una ragazza muoiono bruciate in un camper fermo in un parcheggio non provano nessuna pietà o sincero dispiacere. Quando in una faida tra mafiosi muore un bambino, a nessuno viene in mente di dire oscenità tipo "è figlio di mafiosi assassini, poteva succedere", tutti si indignano e gareggiano in solidarietà, si organizzano veglie e fiaccolate nel quartiere, si sommerge di fiori il luogo del delitto. Ma per le tre sorelle di Centocelle no, loro non sono vittime, sono soltanto ROM, e allora i meno peggio tra i membri di questa pletora di cittadini modello tentano di articolare un pensiero che abbia una lontana parvenza di (residua) umanità

Il giono della Memoria. Corta

Il giorno della della memoria corta, delle coscienze assopite, delle vesti stracciate in pubblico e del dolore a comando a favore delle telecamere, dei cuori incorniciati dal filo spinato sui social, dei mucchi di uomini e donne senza vita e senza peso sparati dai titoli di apertura dei telegiornali direttamente in faccia a spettatori distratti,e ahimè, spesso infastiditi. Il giorno della memoria corta, di chi guarda inorridito, ma neanche tanto, i reticolati dei campi di concentramento nazisti, le ciminiere che sputano il loro fumo osceno, gli occhi senza luce degli internati, dimenticando che anche sul nostro amato territorio italico, o in quello che all'epoca si definiva tale, si usò lo stesso filo spinato e si spense la stessa luce negli stessi occhi. Il giorno della memoria corta, di chi finge di non sapere che almeno 20.000 cittadini Rom non tornarono più da Auschwitz, e magari oggi ne auspicano la stessa fine. Il giorno della memoria corta di chi dimentica la strage di migliaia di omosessuali nei campi di sterminio, quelli con un beffardo triangolo rosa cucito sulla divisa a righe, gli stessi che oggi chiama froci. Il giorno della memoria corta di chi ripensa con nostalgia a un regime che fu complice dello sterminio nazista che proprio a quel regime inizialmente si ispirò per poi diventarne il sanguinario burattinaio. Il giorno della memoria corta di chi oggi respinge i disperati provenienti anche da quelle terre che la visione folle e omicida di un dittatore ridusse a sudditi inferiori di un Impero anacronistico inutile e sanguinario. Il giorno della memoria corta di chi disprezza i discendenti di quelle popolazioni sterminate dai gas del torturatore criminale di guerra Rodolfo Graziani che oggi riposa beffardamente ad Affile,